La bellezza del cantare insieme: il coro

“Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta.” Khalil Gibran

Coro - Musikelios

Il coro è l’unione di più voci che cantano simultaneamente. Il nome deriva dal latino chorus e dal greco χορός. In architettura indica la zona dell’abside della chiesa occupata dai cantori nelle funzioni liturgiche. Il coro designa anche una composizione musicale scritta per tale organico. I componenti si definiscono cantori o coristi (I miei coristi li chiamo affettuosamente “stunateddi”).

Quando tutte le voci intonano la stessa melodia all’unisono o in ottava, il coro si definisce monodico o omofonico. Se invece le voci procedono con eguale scansione di valori e durata (pur con melodie diverse), si chiama omoritmico.

Si dice polifonico quando le voci intonano differenti melodie e ritmi. Nella musica popolare si parla di eterofonia: le voci eseguono contemporaneamente la stessa melodia ma con alcune variazioni l’una rispetto all’altra. Un particolare effetto corale è invece quello della melodia a bocca chiusa.

Il coro parlato è quello in cui tutte le voci parlano emettendo dei fonemi. Questo non va confuso con il coro a voci pari che comprende esclusivamente voci maschili (virili), femminili o di bambini (voci bianche); quando sono presenti tutte le tre tipologie, è detto a voci dispari o misto.

In passato alcuni cantanti uomini appartenevano alle voci bianche e ai registri femminili: i castrati. Questi possedevano eccezionali qualità vocali dovute alla castrazione prima della pubertà. La voce dei castrati poteva coprire fino a tre ottave riuscendo ad eseguire parti di basso, tenore, contralto e soprano. L’agilità e la potenza erano superiori a quelle delle voci femminili.

Le voci femminili si distinguono nei tre registri di soprano, mezzosoprano e contralto. Le voci bianche sono meno estese ma acute come le femminili. Esse si dividono nei due registri di soprano e contralto. Le voci maschili si distinguono nei tre registri di tenore, baritono e basso. Tipiche di una formazione corale sono le voci di soprano, contralto, tenore e basso (così come mostra la figura sottostante).

Un coro è detto a 1, 2, 3, 4, 5 voci…

..non per il numero dei cantori ma in relazione alle parti che costituiscono la composizione. Fin dai tempi antichi, il coro eseguiva inni in forma responsoriale – una parte solistica si alternava ad una parte collettiva – ed in forma antifonale – l’insieme si divideva in sezioni, i semicori, che si alternavano nel canto -.

Originaria della pratica antifonale, la tecnica del “doppio coro” fu introdotta nella tradizione occidentale. La sua evoluzione fu lo stile policorale del “coro battente” o “spezzato”. La sua struttura era costituita da più cori che dialogavano tra loro e con gli strumenti; era la forma tipica delle musiche sacre e profane del XVI secolo. Dal Rinascimento in poi, si definì a cappella il coro di voci senza l’accompagnamento di strumenti e concertante il coro che si univa ad un’esecuzione strumentale.

Il coro può rispondere ad una funzione sociale, integrandosi a momenti religiosi o civili di una comunità; spesso è espressione di sentimenti collettivi. In passato le formazioni corali avevano un ruolo di personaggio partecipante all’azione: ne sono esempi la tragedia greca e l’oratorio in cui spesso questo rappresentava la divinità.

Nel melodramma, il coro rappresenta delle specifiche categorie di persone; nelle messe da concerto invece questo non svolge un ruolo scenico ma soltanto musicale.

Nel periodo barocco il coro è protagonista nelle opere sacre di alcuni compositori (tra questi Händel e Bach): tale ruolo rimarrà per tutto il periodo classico. Dopo un breve declino dovuto al successo del belcanto e della musica strumentale, il complesso corale ritorna al suo splendore grazie a Beethoven e al romantico Brahms. Con il musicista Rachmaninov, il coro partecipa alle composizioni insieme all’orchestra oppure canta a cappella.

Nel Novecento il coro diviene materia di sperimentazione: verrà incluso nei processi compositivi elettronici di Stockhausen. A cavallo tra gli anni ‘70 e ’80, gli autori europei e americani riscoprono le melodie popolari antiche. Béla Bartòk è stato l’iniziatore di questo filone legato alla coralità del canto popolare.

Il coro è definito anche il complesso vocale esecutore di musica corale

Il più comune è quello che si forma spontaneamente in ogni collettività: ne sono un esempio le realtà religiose dei cori parrocchiali. Storicamente i complessi corali hanno sempre avuto una figura a capo. Il coro greco era guidato da un corifeo, quello delle cappelle e delle chiese cristiane, istruito nella Schola Cantorum, era diretto da un primicerius. Il coro delle cappelle musicali delle chiese protestanti era guidato da un cantor.

Successivamente fu utilizzato il termine maestro di cappella, se guidava il coro di una chiesa, e maestro del coro, se il complesso apparteneva ad un teatro. Le attività di organizzazione corale (tra cui lo studio delle diverse melodie) oggi è affidato al direttore di coro: egli cura l’esecuzione e può arricchirla della sua personale interpretazione compositiva.

M° Eliana Mattia

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5 commenti su “La bellezza del cantare insieme: il coro

  1. Maria Sgarlata. il said:

    Grazie alla prof. Eliana Mattia per la pazienza la professionalità e soprattutto l’amore con cui svolge il compito nel dirigere questo piccolo coro misto. Il coro della parrocchia Maria SS. Del Monte allegramente chiamato da lei ” STUNATEDDI” non finirà mai di ringraziarla .

  2. Rosalba Sgarlata il said:

    Il coro: un’esperienza bellissima che ti da l’opportunità di stare insieme ad altre persone per esprimere cantando l’amore verso DIO in questo caso, essendo coro parrocchiale. Seguiti dalla prof. Eliana Mattia che mette corpo ed anima in questo suo servizio. Grazie.

  3. Lory il said:

    Mi aggiungo ai Grazie e ne metto altri mille per la pazienza e la carica che la Prof ha dato a noi “nuovi” che siam partiti sicuri di non farcela…è riuscita a tirar fuori qualcosa anche a noi, e non è affatto poco!! Ahahhaah. ..son contenta, bacio immenso a tutti!!

  4. musikelios il said:

    Grazie ragazze per le bellissime parole! E grazie per condividere con me la gioia del canto e della musica! 🙂

  5. Teresa il said:

    Grazie prof. Per il tempo che ci dedichi …..Per la tua pazienza e per l’amore che ci metti …

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